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I The Hives non sono mai stati estranei al dramma. Il quintetto di garage rock svedese è diventato noto per le canzoni a massima potenza, con riff di chitarra che fanno rizzare i capelli e melodie antemiche adatte allo screaming. E per il loro sesto album, The Death of Randy Fitzsimmons – il primo album dal 2012 – raddoppiano su alcuni temi macabri e un concetto dal sapore horror. Secondo la band, Randy Fitzsimmons era il sesto membro immaginario, il manager e il paroliere dei The Hives, quindi l’album segue la sua morte e le conseguenti conseguenze.

Il singolo principale “Bogus Operandi” è la prima offerta dall’album, ed è un ritorno trionfale al rock ad alta energia. Dalle note di apertura della traccia, la scena è pronta per una corsa ad alta velocità che potrebbe facilmente far parte della colonna sonora di una scena di inseguimento in un film d’azione. È un piacere sentire che anche nel loro 26° anno come band, suonano ancora incredibilmente vitali – il tono graffiante del frontman Pelle Almqvist potrebbe non essere nella sua solita tonalità acuta, ma è pieno di potenza comunque, e come sempre con i The Hives, il lavoro sulla chitarra è sufficiente per scuoterti fino al midollo.

C’è un’energia quasi maniacale e senza freni in “Bogus Operandi”, che presenta linee sghembe come “La mia personalità è marcita fino in fondo” e “Mettiti da parte quando la mia merda inizia a distruggere”. In parte sembra sciocco, il che potrebbe effettivamente essere il punto. In una dichiarazione che descrive l’etica dietro The Death of Randy Fitzsimmons, Almqvist decreta che “Il rock and roll non può crescere, è un adolescente perpetuo e questo album si sente esattamente così, tutto merito della nostra eccitazione – e non puoi fingere quella roba.”

www.thehives.com


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